Santuario Madonna della Costa                                                   Cappellina dell'Apparizione


 

QUARESIMA 2018
“ritornate a Me con tutto il cuore”
Gioele 2,12

La Quaresima è il tempo liturgico in cui il cristiano si prepara, attraverso un cammino di penitenza e conversione, a vivere in pienezza il mistero della morte e risurrezione di Cristo, celebrato ogni anno nelle feste pasquali, evento fondante e decisivo per l'esperienza di fede cristiana. 

Il cammino quaresimale è:

  • un tempo battesimale

in cui il cristiano si prepara a ricevere il sacramento del Battesimo o a ravvivare nella propria esistenza il ricordo e il significato di averlo già ricevuto; 

  • un tempo penitenziale

in cui il battezzato è chiamato a crescere nella fede, "sotto il segno della misericordia divina", in una sempre più autentica adesione a Cristo attraverso la conversione continua della mente, del cuore e della vita, espressa nel sacramento della Riconciliazione. 

La Chiesa, facendo eco al Vangelo, propone ai fedeli alcuni impegni specifici: 

  • ascolto più assiduo della Parola di Dio:

 la parola della Scrittura non solo narra le opere di Dio, ma racchiude una efficacia unica che nessuna parola umana possiede; 

  • preghiera più intensa

per incontrare Dio ed entrare in intima comunione con lui, Gesù ci invita a essere vigilanti e perseveranti nella preghiera, “Per non cadere in tentazione" (Mt 26,41); 

  • digiuno ed elemosina

contribuiscono a dare unità alla persona, corpo e anima, aiutandola a evitare il peccato e a crescere nell'intimità con il Signore; aprono il cuore all'amore di Dio e del prossimo. Scegliendo liberamente di privarci di qualcosa per aiutare gli altri mostriamo concretamente che il prossimo non ci è estraneo. 

Mercoledì delle Ceneri: i consigli di sant'Antonio per iniziare bene la Quaresima

Nel sermone per "L'inizio del Digiuno", ovvero per il Mercoledì delle Ceneri, Antonio commenta lo stesso brano del Vangelo che viene proclamato dalla Liturgia. In un passaggio il Santo Dottore si sofferma su queste parole di Gesù: "Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà" (Mt 6,18).

Commenta dunque il Santo di Padova:

«Lava il tuo volto». Le donne, quando vogliono uscire in pubblico, si mettono davanti allo specchio e se scoprono nel loro viso qualche macchia, la lavano con l'acqua. Così anche tu, guarda nello specchio della tua coscienza, e se vi troverai la macchia di qualche peccato, corri immediatamente alla fonte della confessione. Quando nella confessione si lava con le lacrime il viso del corpo, anche il volto dell'anima viene deterso e illuminato. C'è da osservare che le lacrime sono luminose contro l'oscurità, sono calde contro il freddo, sono salate contro il fetore del peccato.

«Perché gli uomini non vedano che tu digiuni». Digiuna per gli uomini chi cerca il loro plauso. Digiuna per il Signore chi si macera per suo amore e largisce agli altri ciò che sottrae a se stesso.

«Ma solo il Padre tuo che è nel segreto» (Mt 6,18). Aggiunge la Glossa: Il Padre è nel segreto, cioè nell'intimo, per mezzo della fede, e ricompensa ciò che viene fatto nel segreto.

PROGRAMMA QUARESIMALE PARROCCHIALE 2018

Ogni giorno:

  • Messa feriale ore 16:00 a Cavenago; il martedì ore 17:00 a Caviaga; il sabato alle 9.00 al Santuario.
  • Preghiera in famiglia, preghiera personale; visita alla chiesa parrocchiale e al Santuario; impegnarsi in alcune letture spirituali;
  • All’interno della S. Messa feriale: celebrazione della Liturgia delle Ore

Ogni settimana:

  • Al mercoledì, Santa Messa alle 6.30 del mattino (per gli studenti, i lavoratori e coloro che desiderano aprire la giornata partecipando all’Eucaristia).
  • Per i ragazzi: ogni mercoledì incontro di preghiera alle ore 17:15; il venerdì la Via Crucis alle ore 17:15 a Cavenago.
  • Giovedì a Cavenago: ore 8:30-9:30 preghiera delle Lodi mattutine e Adorazione Eucaristica; ore 20:30 S. Messa con celebrazione del Vespro, Adorazione Eucaristica fino alle ore 21:30 e S. Benedizione
  • Venerdì ore 20:30 a Cavenago: Via Crucis per adulti
  • Ogni domenica ore 15.30 a Cavenago: celebrazione del Vespro e Benedizione Eucaristica

Altri appuntamenti in Quaresima:

  • Martedì 20 febbraio ore 16.30 a Caviaga: Adorazione Eucaristica per le Vocazioni.

Ore 17.00 S. Messa con celebrazione del Vespro.

  • Mercoledì 28 febbraio ore 21.00 a Cavenago: Preghiera del Rosario proposta a tutti dall’Azione Cattolica Parrocchiale, presso la Famiglia Lena-Ferri, Via Caduti n° 6
  • Giovedì 1 e 8 marzo, alle 20.30 Quaresimali: Celebrazione della S. Messa con omelia, il tema sarà il Cristo Crocifisso e Maria Addolorata; Adorazione Eucaristica e Benedizione.
  • Sabato 3 e 17 marzo, alla Messa delle 20.30 presenza del Confessore straordinario.
  • Venerdì 23 marzo ore 20:30 a Cavenago: Cammino del Dolore organizzato dagli “Amici del Medioevo”
  • Per gli adolescenti e i giovani: sabato 24 marzo ore 21:00 in Cattedrale a Lodi: Veglia di preghiera in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù e Professione di Fede 18enni. La Veglia sarà presieduta dal Vescovo.
  • Martedì 27 marzo (Martedì Santo) ore 16.30 a Caviaga: Adorazione Eucaristica per le Vocazioni. Ore 17.00 S. Messa con celebrazione del Vespro.
  • Per gli adolescenti e i giovani: mercoledì 28 marzo (Mercoledì Santo) ore 18:30 a Cavenago: ritiro in preparazione alla S. Pasqua e S.S. Confessioni
  • Per i ragazzi: giovedì 29 marzo (Giovedì Santo) ore 16:30 a Cavenago: S.S. Confessioni pasquali
  • S. Confessioni per adulti a Cavenago, venerdì 30 marzo dalle 9.00 alle 12.00, sabato 31 marzo dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.30
  • S. Confessioni per adulti a Caviaga, venerdì 30 marzo dopo la celebrazione del pomeriggio, sabato 31 marzo dalle 17.00 alle 18.00

Impegni di carità:

  • Visitare gli ammalati e aiutare le persone nel bisogno; perdonare chi ci ha offeso.
  • Per i ragazzi: visita agli ammalati domenica 18 marzo ( V° di Quaresima); impegno a risparmiare qualcosa da mettere nella cassettina; impegno ad aiutare in casa.
  • Per gli adulti: raccolta di generi alimentari per le famiglie indigenti della nostra parrocchia: (seguire i consigli che vengono dati dalla Caritas sul bollettino parrocchiale, riguardo i generi alimentari richiesti); impegno verso i propri cari: dialogo con il coniuge-figli-genitori; impegno sul luogo di lavoro: testimonianza cristiana                                                 

Impegni di penitenza:

  • Ogni venerdì è obbligatorio l’ astinenza delle carni (magro)
  • Mercoledì delle Ceneri (14 febbraio) e Venerdì Santo (30 marzo) è obbligatorio anche il digiuno per le persone dai 18 ai 60 anni.
  • Rinunciamo a qualcosa di lecito che ci piace sia a livello fisico (fioretti), sia a livello psicologico (televisione), spegniamo/non usiamo i telefonini, i computer, ecc… (soprattutto quando si è a tavola e insieme agli altri); fuggire i discorsi vani e le parole inutili.
  • Risparmiamo soldi per i poveri.
  • Risparmiamo tempo per la preghiera e dedichiamoci a compiere “bene” il bene!

 

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE PER LA QUARESIMA 2018

«Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti» (Mt 24,12)

Cari fratelli e sorelle, ancora una volta ci viene incontro la Pasqua del Signore! Per prepararci ad essa la Provvidenza di Dio ci offre ogni anno la Quaresima, «segno sacramentale della nostra conversione», che annuncia e realizza la possibilità di tornare al Signore con tutto il cuore e con tutta la vita. Anche quest’anno, con il presente messaggio, desidero aiutare tutta la Chiesa a vivere con gioia e verità in questo tempo di grazia; e lo faccio lasciandomi ispirare da un’espressione di Gesù nel Vangelo di Matteo: «Per il dilagare dell’iniquità l’amore di molti si raffredderà» (24,12). Questa frase si trova nel discorso che riguarda la fine dei tempi e che è ambientato a Gerusalemme, sul Monte degli Ulivi, proprio dove avrà inizio la passione del Signore. Rispondendo a una domanda dei discepoli, Gesù annuncia una grande tribolazione e descrive la situazione in cui potrebbe trovarsi la comunità dei credenti: di fronte ad eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da minacciare di spegnere nei cuori la carità che è il centro di tutto il Vangelo.

I falsi profeti

Ascoltiamo questo brano e chiediamoci: quali forme assumono i falsi profeti? Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro. Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne vivono come incantati dall’illusione del denaro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e cadono preda della solitudine! Altri falsi profeti sono quei “ciarlatani” che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci: a quanti giovani è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni “usa e getta”, di guadagni facili ma disonesti! Quanti ancora sono irretiti in una vita completamente virtuale, in cui i rapporti sembrano più semplici e veloci per rivelarsi poi drammaticamente privi di senso! Questi truffatori, che offrono cose senza valore, tolgono invece ciò che è più prezioso come la dignità, la libertà e la capacità di amare. E’ l’inganno della vanità, che ci porta a fare la figura dei pavoni… per cadere poi nel ridicolo; e dal ridicolo non si torna indietro. Non fa meraviglia: da sempre il demonio, che è «menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44), presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore dell’uomo. Ognuno di noi, perciò, è chiamato a discernere nel suo cuore ed esaminare se è minacciato dalle menzogne di questi falsi profeti. Occorre imparare a non fermarsi a livello immediato, superficiale, ma riconoscere ciò che lascia dentro di noi un’impronta buona e più duratura, perché viene da Dio e vale veramente per il nostro bene.

Un cuore freddo

Dante Alighieri, nella sua descrizione dell’inferno, immagina il diavolo seduto su un trono di ghiaccio; egli abita nel gelo dell’amore soffocato. Chiediamoci allora: come si raffredda in noi la carità? Quali sono i segnali che ci indicano che in noi l’amore rischia di spegnersi? Ciò che spegne la carità è anzitutto l’avidità per il denaro, «radice di tutti i mali» (1 Tm 6,10); ad essa segue il rifiuto di Dio e dunque di trovare consolazione in Lui, preferendo la nostra desolazione al conforto della sua Parola e dei Sacramenti. Tutto ciò si tramuta in violenza che si volge contro coloro che sono ritenuti una minaccia alle nostre “certezze”: il bambino non ancora nato, l’anziano malato, l’ospite di passaggio, lo straniero, ma anche il prossimo che non corrisponde alle nostre attese. Anche il creato è testimone silenzioso di questo raffreddamento della carità: la terra è avvelenata da rifiuti gettati per incuria e interesse; i mari, anch’essi inquinati, devono purtroppo ricoprire i resti di tanti naufraghi delle migrazioni forzate; i cieli – che nel disegno di Dio cantano la sua gloria – sono solcati da macchine che fanno piovere strumenti di morte. L’amore si raffredda anche nelle nostre comunità: nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium ho cercato di descrivere i segni più evidenti di questa mancanza di amore. Essi sono: l’accidia egoista, il pessimismo sterile, la tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, la mentalità mondana che induce ad occuparsi solo di ciò che è apparente, riducendo in tal modo l’ardore missionario.

Cosa fare?

Se vediamo nel nostro intimo e attorno a noi i segnali appena descritti, ecco che la Chiesa, nostra madre e maestra, assieme alla medicina, a volte amara, della verità, ci offre in questo tempo di Quaresima il dolce rimedio della preghiera, dell’elemosina e del digiuno. Dedicando più tempo alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le quali inganniamo noi stessi, per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita. L’esercizio dell’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Come vorrei che l’elemosina si tramutasse per tutti in un vero e proprio stile di vita! Come vorrei che, in quanto cristiani, seguissimo l’esempio degli Apostoli e vedessimo nella possibilità di condividere con gli altri i nostri beni una testimonianza concreta della comunione che viviamo nella Chiesa. A questo proposito faccio mia l’esortazione di san Paolo, quando invitava i Corinti alla colletta per la comunità di Gerusalemme: «Si tratta di cosa vantaggiosa per voi» (2 Cor 8,10). Questo vale in modo speciale nella Quaresima, durante la quale molti organismi raccolgono collette a favore di Chiese e popolazioni in difficoltà. Ma come vorrei che anche nei nostri rapporti quotidiani, davanti a ogni fratello che ci chiede un aiuto, noi pensassimo che lì c’è un appello della divina Provvidenza: ogni elemosina è un’occasione per prendere parte alla Provvidenza di Dio verso i suoi figli; e se Egli oggi si serve di me per aiutare un fratello, come domani non provvederà anche alle mie necessità, Lui che non si lascia vincere in generosità?  Il digiuno, infine, toglie forza alla nostra violenza, ci disarma, e costituisce un’importante occasione di crescita. Da una parte, ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame; dall’altra, esprime la condizione del nostro spirito, affamato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame. Vorrei che la mia voce giungesse al di là dei confini della Chiesa Cattolica, per raggiungere tutti voi, uomini e donne di buona volontà, aperti all’ascolto di Dio. Se come noi siete afflitti dal dilagare dell’iniquità nel mondo, se vi preoccupa il gelo che paralizza i cuori e le azioni, se vedete venire meno il senso di comune umanità, unitevi a noi per invocare insieme Dio, per digiunare insieme e insieme a noi donare quanto potete per aiutare i fratelli!

Il fuoco della Pasqua

Invito soprattutto i membri della Chiesa a intraprendere con zelo il cammino della Quaresima, sorretti dall’elemosina, dal digiuno e dalla preghiera. Se a volte la carità sembra spegnersi in tanti cuori, essa non lo è nel cuore di Dio! Egli ci dona sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare. Una occasione propizia sarà anche quest’anno l’iniziativa “24 ore per il Signore”, che invita a celebrare il Sacramento della Riconciliazione in un contesto di adorazione eucaristica. Nel 2018 essa si svolgerà venerdì 9 e sabato 10 marzo, ispirandosi alle parole del Salmo 130,4: «Presso di te è il perdono». In ogni diocesi, almeno una chiesa rimarrà aperta per 24 ore consecutive, offrendo la possibilità della preghiera di adorazione e della Confessione sacramentale. Nella notte di Pasqua rivivremo il suggestivo rito dell’accensione del cero pasquale: attinta dal “fuoco nuovo”, la luce a poco a poco scaccerà il buio e rischiarerà l’assemblea liturgica. «La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito», affinché tutti possiamo rivivere l’esperienza dei discepoli di Emmaus: ascoltare la parola del Signore e nutrirci del Pane eucaristico consentirà al nostro cuore di tornare ad ardere di fede, speranza e carità.

Vi benedico di cuore e prego per voi. Non dimenticatevi di pregare per me.

Papa Francesco